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venerdì 26 febbraio 2016

Martina Delnevo ai cittadini di Borgotaro: "è il momento del cambiamento"

Sono venuti meno i sani principi di amministrazione. Vogliamo trasparenza e onestà.


“Non per polemizzare ma, per informare i nostri concittadini.
Il revisore dei conti, questa volta, si è arrabbiato.
Sembrerebbe che la giunta, dal 2013 continui a combinare un disastro dietro l’altro.
Il centro destra, in minoranza, ovviamente tace.
I cittadini non vengono informati.
Non si sono rispettati i termini di“predisposizione e approvazione del bilancio di previsione annuale”.
E quindi?  Penserete, a noi cosa dovrebbe interessare?
Cari signori è un fatto grave.
Questo potrebbe essere definita incapacità di amministrare un Comune.
In particolare vorrei farvi notare che nel 2014, il Comune, non ha rispettato il patto di stabilità (e quindi doveva tener conto, nel previsionale 2015, delle relative sanzioni e limiti), avrebbe dovuto predisporre anzitempo i documenti previsionali proprio per avere le linee guida da seguire durante lo svolgimento della gestione 2015 che (con sani principi di amministrazione) doveva segnare il ritorno al rispetto del patto di stabilità!
Non solo questo non è stato fatto ma addirittura si propone l’approvazione di un bilancio previsionale 2015/2017 che non ha parere favorevole del responsabile Finanziario del Comune, proprio per i succitati motivi.
Il problema catastrofico, è che questa situazione, come scrive lo stesso revisore dei conti in documenti PUBBLICI, si protrae dal 2013.
Il sottoscritto Revisore nominato nel 2013 può affermare che la situazione di mancato rispetto dei termini per l’invio della necessaria documentazione all’organo di revisione non è evento raro. Anzi! Così come si sono manifestati altri atteggiamenti formali che rendono difficoltosi i rapporti dell’organo di revisione con il Sindaco e la Giunta: a fronte di pareri negativi del revisore e relative approvazioni del consiglio comunale non vengono mai  date giustificazioni come invece è previsto che sia fatto; plurime segnalazioni nel 2014 di situazioni pregiudizievoli al raggiungimento degli obiettivi del patto di stabilità ignorate (salvo poi non raggiungere l’obiettivo 2014 e “sforare” di 85.000€);
Richieste del Revisore di riconoscere debiti fuori bilancio mai portate in Consiglio Comunale come prevede la normativa;
Segnalazioni di sforamento al limite di spese previste dalla legge non tenute in corretto conto, etc..
È comunque sconcertante che in un Comune di 7.000 abitanti, in sette mesi non si sia riusciti ad approvare lo schema di bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica 15/17 e lo schema di bilancio pluriennale 2015/2017. Non solo.”
Segnalo inoltre come, nella vicenda relativa alla mancata approvazione del bilancio previsionale 2015 entro il 30 luglio 2015 da parte del Consiglio Comunale, non siano state rispettate precise indicazioni provenienti dall’art. 141 del TUEL.
La norma prevede:
Articolo 141- TUEL – Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali.
  1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno:
…………..omississ….
  1. c) quando non sia approvato nei termini il bilancio;
  2. Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla Giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio.
In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla Giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente.
Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio.
Ora grazie all’attuale amministrazione ci ritroviamo in questa situazione:
il mancato rispetto dell’obiettivo del patto di stabilità comporta le seguenti sanzioni:
  1. a) Riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio o del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra risultato registrato ed obiettivo programmatico predeterminato. Si ricorda che la sanzione non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del patto interno sia determinato dalla maggior spesa per interventi realizzati con la quota di finanziamento nazionale e correlati ai finanziamenti dell’Unione
Europea rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente;
  1. b) Divieto di impegnare nell’anno successivo a quello di mancato rispetto spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dell’ultimo triennio;
  2. c) Divieto di ricorrere all’indebitamento per investimenti; i mutui e i prestiti obbligazionari posti inessere con istituzioni creditizie o finanziarie per il finanziamento degli investimenti, devono essere corredati da apposita certificazione da cui risulti il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno precedente, L’istituto finanziatore o l’intermediario finanziario non può procedere al finanziamento o al collocamento del prestito in assenza della predetta attestazione;
  3. d) Divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualunque tipologia contrattuale compresi co.co.co. e somministrazioni anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto.
E’ fatto altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi delle predette disposizioni sul personale;
  1. e) Rideterminazione indennità di funzione e gettoni di presenza agli amministratori (indicati nell’art.82 del TUEL) con applicazione di una riduzione del 30% rispetto all’ammontare risultante alla data del
30/6/2010;
  1. f) Divieto d’incremento delle risorse decentrate (art. 8, comma 1 CCNL 11/4/2008).
Difficile capire queste cose. È vero.
Non lo è per me amante della giurisprudenza, che leggo ogni giorno manuali e testi colmi di queste informazioni.
Purtroppo, questa è la burocrazia Italiana voluta dagli stessi politici.
Un Sindaco e la propria Giunta dovrebbero essere in grado di districarsi in questa selva di norme.. voi purtroppo avete fatto la scelta sbagliata 5 ani fa.
Potete rimediare. Pensateci!”

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