«nulla ispira ad un uomo tanti sospetti quanto il fatto di sapere poco» (Francis Bacon)
Il 5 aprile 2013, è stato pubblicato il decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33 recante disposizioni in materia di “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione d’informazione da parte delle pubbliche amministrazioni”.
In parole semplici, le pubbliche amministrazioni sono obbligate a rendere pubbliche e di facile accesso le informazioni che riguardano il loro operato e non solo.
Il decreto legislativo non si limita alla sola ricognizione e al coordinamento delle disposizioni vigenti, ma modifica e integra l’attuale quadro normativo, prevedendo altri obblighi di pubblicazione sul portale del Comune di dati e ulteriori adempimenti.
Tra le importanti novità introdotte dal testo di legge, aventi un forte impatto sugli enti locali, si segnala l’introduzione dell’istituto dell’accesso civico.
Ciò consiste nella potestà attribuita a tutti i cittadini, senza alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva e senza obbligo di motivazione, di avere accesso a libera consultazione di tutti gli atti, documenti, informazioni o dati della pubblica amministrazione per i quali, è prevista la pubblicazione.
In tal senso, su ogni sito istituzionale deve essere resa accessibile e facilmente consultabile una sezione denominata “Amministrazione trasparente” in cui dovranno essere pubblicati documenti, informazioni o dati per un periodo di 5 anni cui il cittadino avrà libero accesso.
La legge 33/2013 è stata pubblicata il 5 aprile 2013, è entrata in vigore il 20 aprile 2013 e dal 17 ottobre 2013 prevede l’applicabilità delle sanzioni previste.
Abbiamo compiuto un’analisi del sito del Comune al fine di monitorare il suo livello di rispondenza alle disposizioni di legge e secondo la nostra modesta opinione risulterebbero numerose deficienze rispetto a quanto disposto dalla legge.
Sembrerebbe, infatti, che il comune non abbia aggiornato diverse sezioni dello stesso dal 2013, cioè dall’entrata in vigore di tale decreto.
Le informazioni disponibili, invece, si potrebbero rendere più fruibili.
Spesso trovare un documento, fra i tanti pubblicati, è un’odissea.
Si consideri la comunicazione di un Comune alla stregua di un pagliaio (il paragone regge: quanti atti vengono prodotti ogni giorno?) qualunque informazione ci si infili dentro, può facilmente diventare il famoso ago, presente sì in mezzo a tutta la paglia, ma difficilissimo da rintracciare.
Non vogliamo dilungarci in questo momento;
Non è la sede opportuna per discutere.
Rimaniamo fermamente convinti che trasparenza, non è soltanto comunicare apertamente ciò che si è fatto o copiare e incollare link di eventi organizzati magari da altri soggetti: un’amministrazione pubblica è realmente trasparente quando, di sua iniziativa, spiega ai cittadini perché e come porta avanti il suo operato, senza attendere che altri soggetti (minoranze, stampa, enti sovra ordinati) stimolino una comunicazione più completa.
Trasparenza, in sintesi, è avere l’intenzione di informare l’opinione pubblica, SOPRATTUTTO prima che le decisioni siano prese.
Limitarsi a mettere a disposizione le informazioni sulle scelte già operate, è svolgere un mero compitino, nulla in più.
Noi, come liberi cittadini, ci riserviamo il diritto di esprimere la nostra opinione e pensiamo che si potrebbe fare di più, ma purtroppo "ad impossibilia nemo tenetur".
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